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FOCOLAI in corsia:DIRIGENZA e COMUNE, un silenzio che fa rumore

Il focolaio di contagiati al 6° piano del S.Maria della Scaletta, si è ingigantito portando gli infetti a quota 35 tra medici, infermieri e OSS. Per far fronte all'anomalia, AUSL ha ridotto di due posti letto, sugli otto disponibili, la Terapia semi-intensiva del 2° piano.

Sono forse inadeguate le spiegazioni che il Direttore Rossi ha fornito alla Commissione Sanità del 24 novembre scorso, circa i focolai che stanno martoriando il personale del S.Maria della Scaletta. A partire dal numero dei contagi del Circondario, abbastanza alto rispetto al trend complessivo regionale. Su 779 tamponi molecolari refertati ieri, 28 novembre, 143 i nuovi casi positivi registrati dall'Ausl di Imola. L'unica spiegazione data al focolaio tra i dipendenti è quella dell' "aver bonificato". Immaginiamo che anche prima dei contagi avvenisse questa pratica. Intanto, la FIALS, sindacato autonomo composto da dipendenti dell'Ospedale, tra i primi aveva segnalato il propagarsi di un focolaio tra i dipendenti, anche in altri compartimenti dell'Ospedale Nuovo. Anche la Lista Civica Cappello ha segnalato che in Commissione Sanità, non si sia parlato dell'ampia diffusione del virus fra i dipendenti. "I cittadini si chiedono come sia possibile che ci siano decine di contagiati in un reparto non covid? Sorge il sospetto che in ospedale vengano ricoverati pazienti senza essersi accettarti se siano o meno positivi. E allora a cosa serve il triage?" "È vero che i tempi di risposta del tampone sono di due o tre giorni, ma nell'attesa non si può tenere il paziente in reparto come se nulla fosse. Servono misure precauzionali, come camere singole e attenzioni da parte degli operatori sanitari che trattano le persone ancora in attesa.

L'isolamento deve valere per chi è a casa sua, ma a maggior ragione in ospedale. Stiamo assistendo ad un dilagare del contagio, che arriva a quasi 100 casi, che poteva e doveva essere evitato. Adesso chi sostituirà i medici, infermieri e operatori contagiati? Il personale è già in numero ridotto e questo sovraccarico rende la situazione insostenibile." Certamente, vista l'attuale situazione in AUSL, e una trasparenza che latita forse troppo, fanno pensare le dichiarazioni dell'Assessore Regionale Venturi, dopo la prima ondata di Covid, che aveva fatto i complimenti all'AUSL di Imola per come aveva gestito la pandemia. "Già proiettata verso la FASE 2, aveva sentenziato l'Assessore alla Sanità di Via Aldo Moro. Anche la Presidente della Commissione Sanità, Sonia Manaresi, che si complimenta in lungo e in largo a medici e infermieri, non pone l'interrogativo sul problema dei focolai in reparto? Non vorrei che tutti questi complimenti, senza andare nel merito, non finissero per gettare fumo negli occhi a chi si sta chiedendo, come lavori Comune e AUSL tappare le falle. A Imola ci fu anche la passerella dei Grifi d'Oro, consegnati dal Commissario Izzo in Piazza, al personale sanitario e al Direttore Rossi. Grifo che non vorrei si fossero "dati tra di loro" per farsi un po' di pubblicità. Un grave autogoal dal punto di vista dell'immagine, dettato dall'arroganza, con festeggiamenti in piazza arrivati troppo presto, a coronazione di un lavoro che ancora non era finito. Più che Grifo, qualche dirigente si meriterebbe un bel un Tapiro d'Oro. Mentre gli infermieri, in trincea con turni massacranti, costretti a lavorare, forse, anche da positivi al Covid, il "Grifo", glielo si dovrebbe concedere quotidianamente attraverso gesti di organizzazione e ottimizzazione del loro lavoro. #covidimola #contagicovid #auslimola

 
 
 

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