Loris Rispoli e il Moby Prince: una vita per la verità
- Aris Alpi
- 22 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min

Loris Rispoli era un giovane uomo quando si verificò la tragedia del Moby Prince.
Nel rogo di Livorno, Rispoli perse sua sorella Liana, che nel traghetto lavorava come barista
"Non credo al traffico di armi. Le chiatte che trasportavano armi non potevano viaggiare di notte"
Ora, l'inchiesta della commissione parlamentare sulle cause della strage del 29 aprile '91 si è chiusa,evidenziando come il disastro non sia riconducibile alla presenza di nebbia e alla negligenza del comando del traghetto.La nebbia fu immotivatamente utilizzata per giustificare il caos dei soccorsi.
Un museo come Ustica
Mentre la Procura di Livorno ha iniziato a lavorare sugli atti della Commissione Parlamentare d'inchiesta, Loris Rispoli e gli altri famigliari delle vittime del Moby,
stanno costruendo un museo per ricordare le 140 vittime della tragedia.
Il progetto è stato già messo in campo da Rispoli, presidente di “Io sono 141”, e non appena sarà possibile, data l’emergenza sanitaria in corso, verrà concluso e aperto al pubblico.
“La Polizia mi ha da poco consegnato alcuni importanti oggetti personali dei passeggeri. Oggetti che all’epoca non fu possibile attribuire. Da qui è nata l’idea di collocarli all’interno di un museo. A Firenze la Regione Toscana ha già istituito ‘L’armadio della Memoria’, con gli oggetti e con i ricordi delle tre tragedie che hanno toccato la Toscana: il Moby Prince, la strage di Viareggio e la Costa Concordia. Una parte di questi oggetti appunto, verrà collocata a Firenze, il resto a Livorno. La mostra doveva essere aperta al pubblico nei giorni dell’anniversario di quest’anno, ma per l’emergenza sanitaria è stato tutto rinviato. Lo faremo quanto prima.” E spiega ” Sono state trovate chiavi, occhiali, numeri delle cabine. Tante cose. Noi abbiamo sempre detto che non c’era rimasto niente di attribuibile al Moby che potesse richiamare la memoria. Come successo ad esempio, per la strage di Ustica e il museo che hanno fatto. Queste etichette numerate, con su scritto ‘Moby Prince’, possono essere un richiamo.”
Loris Rispoli, presidente di “Io sono 141” e fratello di Liana
Spiega Rispoli, indicando un curioso aneddoto: “C’è un’altra cosa che ho trovato in questa scatola, di cui sono rimasto particolarmente colpito. Ci sono due scatoline da orefice, con all’interno due spille, di cui una d’oro, con il simbolo della balena con su scritto ‘Moby è sempre con te’. Quel cartoncino, con quelle parole, ci dice quello che è successo. Che il ricordo del Moby sarà sempre con noi.” #mobyprince #lorisrispoli #iosono141 #arisalpi
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