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L'AUSL IMOLA taglia i fondi alla SCLEROSI MULTIPLA?

La denuncia della signora Ada Totti non può e non deve essere ignorata. Alla nostra concittadina era stata diagnosticata la Sclerosi Multipla nel 2009, dopo un'odissea durata moltissimi anni: alla caccia di una diagnosi che tardava ad arrivare. La donna aveva avviato alcune cure al centro di riabilitazione del Silvio Alvisi. Il neurologo che l'aveva in cura, le aveva prescritto una riabilitazione in una struttura convenzionata di Bologna, dove la paziente svolgeva 20 sedute mensili di ginnastica e piscina. Cure che effettivamente le davano benefici importanti, e che erano sovvenzionate dall'AUSL IMOLA.

Tuttavia, improvvisamente, il 21 settembre scorso, la signora Totti riceve un avviso dalla medesima AUSL e da "Spazio Salute"- il centro bolognese dove la signora svolgeva fisioterapia e piscina - in cui si comunicava la disdetta alle cure a Bologna - poichè - come recitava la raccomandata - le stesse potevano essere tranquillamente erogate anche dalle strutture locali - ovvero - in quelle imolesi. Apriti cielo: l'invettiva dell'ente sanitario tuttavia, non coincide assolutamente con le prescrizione del neurologo che ha in cura la signora. Infatti, il medico aveva prescritto alla paziente 20 sedute mensili - dalle 8 - solamente 8- che sarebbero, di lì in poi, state erogate a Imola. Oltretutto, senza le cure in piscina di cui la signora necessitava. Certo e giusto sarebbe che un cittadino possa curarsi dove ottiene più beneficio, al contrario di quanto perpetrato ai danni della povera Ada. Dunque, viste le premesse, è naturale come la signora poteva certamente curarsi a Imola, risparmiandosi continui tragitti a Bologna, ma solamente se fosse stato messo a disposizione il medesimo servizio di cui la donna fruiva anche a Bologna. Per quale motivo dunque, la nostra AUSL vanta questo servizio quando non ha i mezzi per poterlo erogare? Una vergogna vedere come una delle più gravi malattie del sistema nervoso venga "snobbata" in questo modo. È ora di cambiare passo e in fretta. Di questi tempi ricchi di contraddizioni, e un fatto che da il sospetto che possano esistere pazienti di serie A e B: evidentemente ADA è stata trattata da paziente di serie Z. Questo non lo possiamo accettare, come non si può accettare che una simile decisione, venga fatta "dall'alto" per mezzo di raccomandata a fatto compiuto. Sarebbe interessante conoscere il parere sulla questione da parte del Direttore Generale dell'AUSL di Imola, Dott. Andrea Rossi, magari per sapere cosa ha spinto "qualcuno" all'assurda invettiva. Chi è a conoscenza di vicende analoghe può segnalarlo alla nostra redazione laltraimola@gmail.com. #adatotti #auslimola #ospedaleimola


 
 
 

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