La Pedagna si riunisce per gli avvelenamenti dei cani
- Aris Alpi
- 26 set 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Tutto parte dall'iniziativa di un residente che da mesi si impegna per rendere noto il problema. La questione degli avvelenamenti, nella nostra città e in particolare in Pedagna, va ormai avanti da anni. Pepito, uno dei cagnolini coinvolti, per fortuna l'ha scampata, dato che il suo padrone si è accorto di un boccone sospetto, lanciato nel giardino dell'uomo qualche mese fa. Ieri sera, 25 settembre, un gruppo di proprietari di cani si è riunito alla presenza di alcuni rappresentanti di enti dei nostri amici a quattro zampe. La Lav di Roma ha mandato un suo referente che ha chiesto di essere informato di ogni sviluppo e allertato nel caso di necessità. Presenti anche una rappresentanze delle Guardie ambientali Metropolitane e l'associazione Imola Dog. Cesare Croci, che ha sollevato la questione degli avvelenamenti per primo, ha fatto

analizzare il veleno utilizzato per intossicare "Pepito": si è scoperto essere stricnina, veleno da lustri non più commerciabile nel nostro paese. Reperibile però, ad esempio,nei paesi dell'Est Europa. Qualcuno magari, che ha provveduto a fornire ad un insospettabile cittadino la "medicina" killer, da utilizzare contro cani, a random. Nei giardini privati, nei parchi e nelle aree sgambatura. Un problema che cresce in modo esponenziale e che va preso in grande considerazione. Non esistono leggi esaustive a tale riguardo. In altre città, addirittura, qualche proprietario di cani ha messo una taglia per individuare i responsabili degli avvelenamenti: è quello a cui stanno pensando anche i residenti del quartiere Pedagna, nel caso non vi fossero adeguate risposte da parte degli organi interessati al controllo. Alla riunione erano presenti alcuni esponenti di "Valori Comuni". Andrea Longhi infatti, è da sempre vigile sul tema degli animali, già ai tempi del suo passato assessorato. Ha dichiarato, a margine dell'assemblea "Individuare i responsabili di questi gesti è difficile perché la non conoscenza dei protocolli esistenti da parte dei proprietari, la mancata informazione da parte dei medici veterinari e la difficoltà con cui le forze dell'ordine trattano questo genere di reati nonchè una magistratura dedita ad altre indagini rendono pressoché impossibili indagini mirate.
L'incontro di ieri era proprio teso a trovare una metodologia di lavoro,
dall'informazione dei proprietari di uno stesso quartiere, cercando di unire gli intenti con il solo scopo di bloccare questi gesti che poco si addicono ad una comunità che si definisce civile". #pepito #valoricomuni #avvelenamentiimola #caniimola #4zampe #imoladog
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