PANTANI, Imola, e quella biglia che nessuno può visitare
- Aris Alpi
- 30 giu 2020
- Tempo di lettura: 1 min
La sera del 29 giugno scorso è andato in onda uno speciale de "LE IENE" sulla morte del Pirata. Un documentario inchiesta che cerca di far luce su chi abbia potuto incastrare ed uccidere lo scalatore di Cesenatico.
Un lavoro ben fatto, una rarità nel silenzio generale dello Stato e degli organi di informazione.
Molti, moltissimi, i particolari che non collimano con la vicenda ufficiale. Imola, essendo stata per anni la base lavorativa di Marco, lo ricordava quando Romano Cenni era ancora in vita. Ora, con la Mercatone Uno in amministrazione controllata, il quartier generale della realtà di Toscanella, si trova in uno stato di abbandono e di chiusura permamente, status che pone degli interrogativi anche sulla biglia in onore dell'indimenticato Pirata. Che gli imolesi vorrebbero sentire più vicina.

Il manufatto, che si affaccia sull'autostrada A14, è visto dai moltissimi italiani che dal nord si spostano in direzione del mare. Il paradosso è che nessuno possa visitarla: nemmeno gli imolesi. La biglia si trova all'interno di una proprietà privata. Oltretutto, l'erba altissima ha ormai attorniato l'opera e rende il contesto non certo degno
per quello che rappresenta il Campione cesenate, non solo nel paese, ma per gli imolesi che non lo hanno mai dimenticato. Sarebbe opportuno che qualcuno, dai piani alti, si accordi per trovare una collocazione degna e più meritevole.
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