SMART WORKING?Ora una svolta tra sindacati e imprese
- Aris Alpi
- 16 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Lo smart working (SW) é la grande novità del 2020.
L'epidemia ci ha lasciato in ereditá anche questa nuova modalità lavorativa.
Che poi in italiano sarebbe "lavoro agile" ma questa è un'altra storia.
Tutto è andato per il verso giusto?
No. E quindi facciamo dei distinguo.
Da marzo questa modalità lavorativa, già partita in alcuni enti pubblici, è stata solo in emergenza.
Ricordiamo che in origine lo SW nasce per :
- Conciliare i tempi di vita con il lavoro;
- Rendere il lavoro più flessibile;
- Lavorare per obiettivi.

Nato proprio per meglio conciliare il mondo familiare con quello lavorativo :
- Figli da portare a scuola;
- Cura della famiglia;
- Cura dei genitori anziani
É innegabile che con lo SW siano state date concrete risposte affinchè si possa vivere una vita lavorativa più serena e tranquilla.
- minore ansia;
- Minori spostamenti;
- Maggiore produttività
Purtroppo, in un recente webinar CISL, a cui ho partecipato , ho posto l'attenzione ad alcuni aspetti critici indiretti:
- Denigratori ( classico : si sta in vacanza);
- Maggiore carico familiare gravante sulla figura femminile ;
- Minors movimento per attività di bar e ristoro
Su una questione bisognerebbe essere irremovibili: lo SW è un diritto dei lavoratori e delle lavoratrici.
Chi pensa il contrario non ha ben chiare le conquite fatte nel campo del sociale :
- Giorni di permesso di cui alla l 104/92;
- Congedi parentali;
- Flessibilità degli orari di lavoro
Ora ci vorrà una stagione di svolta dove i Sindacati ed i vari datori di lavoro ( in primis lo Stato) dovranno sedersi e discutere di nuovi accordi sullo SW che tengano conto di:
- Diritto alla disconnessione;
- Buono pasto;
- Migliore organizzazione del lavoro.
Infine sarebbe auspicabile un fitto programma di interventi finalizzati ad uno sviluppo della banda larga e relative connessioni.
Si chiamano opportunità e vanno sfruttate.
(Dino Bufi) #imola
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